Cortometraggio: Il Male Perfetto

























REGIA: Alessandro Della Villa 
e Alessandro Moscatt;
ANNO/LUOGO: 2018 / Italia;
GENERE: horror;
ATTORI PRINCIPALI: Gabriele Tiziani, Elena Scomazzetto,
Cristiano Woland Burgio.

"Questo è il Male Perfetto"

voto: * * / *

Un uomo si ritrova in una chiesa persa tra le campagne e, dopo un inquietante incontro con uno strano uomo in nero, avrà un solo obbiettivo: uccidere! 

Ancora una volta ci troviamo a commentare una produzione indipendente italiana, stavolta abbiamo anche avuto il piacere di poter assistere alla prima presso il cinema Spazio Alfieri di Firenze invitate dal protagonista Gabriele Tiziani.
Dopo aver visto il precedente cortomentraggio "Hypogeum"  dell'Associazione Obiettivo 51 notiamo subito un'ulteriore crescita registica e un'azzeccata scelta nel non eccedere nell'utilizzo di effetti speciali e make up fuori budget (cosa che avveniva nel precedente lavoro).
C'è una buona ricerca nei dettagli e nelle espressioni dei personaggi; c'è ricerca nei suoni e nelle ambientazioni, cosa non da poco.
La colonna sonora riporta alla mente sonorità anni 80 alla Dario Argento (cosa che a noi proprio non piace ma questo è un gusto personale).
Tecnicamente siamo su un buon livello, a parte qualche problema di audio, specialmente se paragoniamo il tutto ad altri prodotti indipendenti a basso costo che ci è capitato di recensire.
Il punto forte sta più di tutto nella fotografia che ci regala davvero delle belle inquadrature e sequenze paragonabili a film di grandi produzioni (da segnalare la scena della violenza sul tavolo e le riprese iniziali del protagonista che vaga per le campagne).
A livello di sceneggiatura la storia è interessante purtroppo però non riesce a convincerci (e coinvolgerci) fino in fondo. Anche il colpo di scena finale funziona ma sembra manchi qualcosa, e a noi ha lasciato praticamente indifferenti.
Colpa anche della recitazione che risulta un po' troppo teatrale e poco "sentita", specialmente quella del protagonista, che in alcuni momenti carica in modo eccessivo il personaggio tanto da allontanarsene e perderne il pathos.
Nel complesso comunque possiamo dire che la strada è quella giusta e che con qualche espediente in più la Obiettivo51 potrebbe giungere ad un ottimo risultato.

CONSIGLIATO: ni

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