Il Rituale




















REGIA: David Bruckner; 
ANNO/LUOGO: 2017 / Inghilterra;
GENERE: survival, horror;
ATTORI PRINCIPALI: Rafe Spall, Arsher Ali,
Robert James-Collier,
Sam Troughton 

"Cosa diavolo succede in questo posto?"

voto: * * * *

Quattro amici decidono di fare un viaggio in mezzo alla natura in memoria di un loro amico scomparso.
Dopo la caduta di uno di loro decidono di uscire dal sentiero e tagliare per la foresta sperando di raggiungere la meta prima di sera. Purtroppo questa scelta si rivelerà essere quella sbagliata...

Consigliatomi dallo stesso Netflix mi sono addentrata in questa visione con curiosità.
La trama, apparentemente il "solito" survival con gruppo di idioti che si perde nel bosco e si imbatte nel serial killer di turno, si rivela invece essere molto più profonda di ciò che sembra.
Tutto ruota attorno all'amicizia dei quattro (per altro tutti uomini, borghesi, sposati e con figli quindi non i soliti adolescenti in cerca di avventure) e al trauma legato alla morte del loro caro amico. Si scava nell'Io attraverso le paure e il bosco che si fa sempre più scuro ed impervio, lo si fa attraverso discussioni e (bellissimi) incubi fin troppo realistici per essere solo sogni. 
Riuscita la scelta di non mostrarci quasi nulla fino alla fine con un sapiente gioco di vedo/non vedo che funziona; l'ottima fotografia e la colonna sonora fanno il resto conferendo al tutto una buona dose di angoscia e qualche salto sulla sedia.
Qualcosa di meno riuscito c'è (non è il film perfetto certamente) però siamo su un ottimo livello complessivo.
*Attenzione SPOILER*
L'arrivo dei due ultimi sopravvissuti al piccolo villaggio di bifolchi apre un altro capitolo alla storia e finalmente vediamo il "mostro" in tutto il suo splendore *-* Una specie di caprone/cervo/krampus/feticcio voodoo con fattezze semi umanoidi (davvero inquietante la scena in cui intima il protagonista ad inchinarsi a lui!) che pare essere un figlio bastardo di Loki (Dio della mitologia nordica).
Davvero bella la sequenza finale che vede il protagonista lottare con il mostro (che rappresenta anche il suo senso di colpa e il dolore per la morte dell'amico) e vincerlo, uscendo dalla foresta urlandogli contro con tutta la forza rimastogli.
Sipario. Applausi.
In tutto questo però, come accennavo prima, ci sono anche delle parti un po' gni gni... in primis il significato delle mummie-viventi e il motivo per cui quando prendono fuoco fanno dare di matto al mostrone (cosa c'entravano con lui? e cosa c'entravano in generale? Erano forse i corpi mummificati degli abitanti del villaggio tenuti lì come tributo al mostro? non è molto chiaro tutto ciò. 
Speravo di poter scoprire di più leggendo il romanzo ma il libro si trova solo in inglese purtroppo. 
A tal propostto se qualcuno lo ha letto o ha delle teorie in merito a questa cosa mi dia delucidazioni.
*fine SPOILER*
Concludendo che altro posso dirvi? Che a me questa pellicola è piaciuta e non poco perciò se avete Netflix dategli una chance perché se la merita!

Recensione di Midnight

CONSIGLIATO: Si!

The Black Room





















REGIA: Rolfe Kanefsky;
ANNO/ LUOGO: 2016 / USA;
GENERE: horror;
ATTORI PRINCIPALI: Natasha Henstridge,
Lukas Hassel, Lin Shaye. 

"Stanotte ci divertiremo un sacco!"

voto (serio): *
voto comicità: * * * * *

Una coppia di sposini acquista a basso costo una villetta in un quartiere residenziale.
Quello che non sanno però è che nel seminterrato c'è una strana nera che racchiude un mistico segreto che cambierà la loro vita...

Trovato per caso su Netflix mi sono imbarcata nella visione di questo delirante film attratta dalla presenza della buon vecchia Lin Shaye!
L'avessi mai fatto! ahaha si perché questo film è destinato a diventare un cult!
Se per sbaglio avete visto Il Faust allora avete già capito su che genere di cagata siete diretti!
Nonostante dei titoli di testa un po', come dire, psicheledici, i primi 10 minuti sembrano appartenere ad un normalissimo filmetto di case infestate, poi però niente sarà più lo stesso!
Tecnicamente siamo su un medio-basso budget (non si capisce infatti come Lin Shaye oramai regina degli ultimi horror abbia accettato di fare questo film ahaha) che oscilla tra una buona fotografia e il b-movie più estremo con effetti speciali da giochino per pc degli anni 90! La trama sembra uscita fuori da un episodio di Buffy o dei Piccoli Brividi in versione American Pie, e ho detto tutto!

*Attenzione SPOILER (sempre se possiamo definirli tali ahah)*
Alcune scene sono davvero memorabili: come quella della lavatrice per non parlare della scena di sesso tra il protagonista posseduto dal demone e la sorella della moglie! DELIRIO PURO ahahahah
E il finale con il parto dell'"anticristo" direttamente dalla sacca che penzola dalle pareti della Black Room? NO VABBE' CIAO!!!
*fine Spoiler*

Insomma se avete Netflix e volete farvi due risate con un film thrash con la T maiuscola non potete perderlo!

Consigliato: Assolutamente si (per le risate!) 
Recensione di Midnight

Cortometraggio: Il Male Perfetto

























REGIA: Alessandro Della Villa 
e Alessandro Moscatt;
ANNO/LUOGO: 2018 / Italia;
GENERE: horror;
ATTORI PRINCIPALI: Gabriele Tiziani, Elena Scomazzetto,
Cristiano Woland Burgio.

"Questo è il Male Perfetto"

voto: * * / *

Un uomo si ritrova in una chiesa persa tra le campagne e, dopo un inquietante incontro con uno strano uomo in nero, avrà un solo obbiettivo: uccidere! 

Ancora una volta ci troviamo a commentare una produzione indipendente italiana, stavolta abbiamo anche avuto il piacere di poter assistere alla prima presso il cinema Spazio Alfieri di Firenze invitate dal protagonista Gabriele Tiziani.
Dopo aver visto il precedente cortomentraggio "Hypogeum"  dell'Associazione Obiettivo 51 notiamo subito un'ulteriore crescita registica e un'azzeccata scelta nel non eccedere nell'utilizzo di effetti speciali e make up fuori budget (cosa che avveniva nel precedente lavoro).
C'è una buona ricerca nei dettagli e nelle espressioni dei personaggi; c'è ricerca nei suoni e nelle ambientazioni, cosa non da poco.
La colonna sonora riporta alla mente sonorità anni 80 alla Dario Argento (cosa che a noi proprio non piace ma questo è un gusto personale).
Tecnicamente siamo su un buon livello, a parte qualche problema di audio, specialmente se paragoniamo il tutto ad altri prodotti indipendenti a basso costo che ci è capitato di recensire.
Il punto forte sta più di tutto nella fotografia che ci regala davvero delle belle inquadrature e sequenze paragonabili a film di grandi produzioni (da segnalare la scena della violenza sul tavolo e le riprese iniziali del protagonista che vaga per le campagne).
A livello di sceneggiatura la storia è interessante purtroppo però non riesce a convincerci (e coinvolgerci) fino in fondo. Anche il colpo di scena finale funziona ma sembra manchi qualcosa, e a noi ha lasciato praticamente indifferenti.
Colpa anche della recitazione che risulta un po' troppo teatrale e poco "sentita", specialmente quella del protagonista, che in alcuni momenti carica in modo eccessivo il personaggio tanto da allontanarsene e perderne il pathos.
Nel complesso comunque possiamo dire che la strada è quella giusta e che con qualche espediente in più la Obiettivo51 potrebbe giungere ad un ottimo risultato.

CONSIGLIATO: ni
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